Sui 709 Telecom Italia cancelli tutto!
Continua ad emergere, grazie alle indagini di Guardia di Finanza e Polizia delle Comunicazioni, la realtà dei 709 truffaldini, dei dialer che, spesso, all'insaputa dello stesso cliente lo reindirizzano verso questi numeri per la connessione ad Internet, a tariffazione esosa, a cui l'utente rimane connesso per ore e riesce a scoprirlo solo con l'uscita della bolletta, quando risultano addebiti per centinaia se non migliaia di euro.
In altri casi l'utente è cosciente di connettersi a numerazioni a pagamento ma ne ignora il costo reale e rimaneva ugualmente connesso anche dopo il termine delle operazioni di download di loghi, suonerie, immagini varie.
I danni per decine di milioni di euro procurati ad ignari cittadini vengono solo ora progressivamente alla luce, anche se per il futuro, l'Authority per le Comunicazioni ha deciso che i 709 non possano più applicare sovrapprezzi come quelli delle truffe e li ha quindi praticamente neutralizzati.
Telecom Italia finora si è legittimamente trincerata, in quelle che sono le sue uniche responsabilità formali e legali: in qualche caso affitta le linee per i 709, in altri le affittano i suoi concorrenti, a società che poi le subaffittano a centri servizi, che sono responsabili della distribuzione dei contenuti, dei prezzi e quindi delle truffe.
Il compito di Telecom Italia è poi, quello di riscuotere, attraverso la bolletta, quanto dovuto per questi servizi. All'inizio questa impostazione ha fatto si che il colosso non accettasse reclami per i 709, negasse il diritto alla disabilitazione gratuita per questa numerazione, che poi ha concesso dal primo giugno e, spesso, sospendesse le linee telefoniche di utenti che non volevano e non potevano sostenere il costo di 709 truffaldini.
Il dilagare del fenomeno, le vigorose proteste delle associazioni dei consumatori, le prime denunce, anche contro Telecom Italia, le indagini di polizia, carabinieri, magistratura e Authority hanno convinto Telecom Italia a cambiare atteggiamento: sia pure dapprima in modo timido è stata data ai propri utenti, l'indicazione, nel caso si trovino con addebiti verso i 709 non corretti, di sporgere denuncia alla Polizia Postale (solo negli uffici di Torino si raccolgono ogni giorno centinaia di denunce di questo tipo) e di pagare la bolletta solo per le altre voci (canone, traffico telefonico) detratti gli addebiti contestati.
Dobbiamo chiederci, però, se questa prassi è, completamente, corretta nei confronti dei clienti che hanno già pagato, perchè ignoravano e ignorano questa possibilità e sono tanti, o perchè, in quel momento, Telecom Italia non riconosceva il fenomeno, e rispetto alle bollette che stanno ancora uscendo. Non sarebbe opportuna da parte di Telecom Italia una sanatoria generalizzata per tutti gli addebiti 709, con una cancellazione degli addebiti in corso ed un rimborso di default a tutti gli utenti che hanno già pagato.
Finora Telecom Italia non ha dato notizia (o non ha ritenuto di pubblicizzarla) di sue azioni legali contro i dialer 709 che hanno danneggiato la sua clientela. Certamente non pagherà ai dialer quanto non fa più pagare ai clienti ma il pregresso, e siamo certi che tutti i clienti che non denunciano, perché non sanno, non vogliono perdere tempo o hanno avuto un danno minimo, non hanno diritto di essere tutelati?
Una scelta di annullamento e rimborso generalizzato, con conseguente azione legale di Telecom Italia nei confronti dei dialer, sarebbe una bella scelta in favore della trasparenza e della correttezza da parte del gestore che è tuttora scelto dalla stragrande maggioranza degli italiani: varrebbe più di tante campagne pubblicitarie e sponsorizzazioni miliardarie, farebbe capire da che parte sta Telecom Italia, cioè con i suoi clienti e contro i truffatori.
Spesso l'Azienza non rinuncia ad azioni legali contro i suoi clienti, anche per cifre non troppo elevate, per una comprensibile questione di principio e perciò perchè non scatenare una crociata legale contro i truffatori del 709? Non credo che un gigante debba avere paura di qualche sporco microbo!
Un analogo discorso andrebbe fatto per gli Sms che continuano ad arrivare sui telefonini degli italiani, promettendo mari e monti per chi chiama gli 899: è possibile che i gestori non possano introdurre sbarramenti ai provider che ci inondano di Sms abusivi, truffaldini e non richiesti?
Cosa fanno dal punto di vista legale per perseguire, anche all'estero, questi spammer telefonici? Anche i gestori di telefonia mobile dispongono di forti uffici legali, assoldano decine di avvocati per fare causa agli altri gestori, all'Antitrust, ai Comuni che non concedono i siti per i ponti radio, ai clienti che non vogliono pagare.
Fonte: Zeus News