"La P.A. deve essere d'esempio e punto di riferimento in tema di accessibilità"
Entro tre anni dall'approvazione del disegno di legge del Governo per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici tutti i siti delle Pubbliche amministrazioni centrali saranno accessibili".
Lo ha annunciato Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, al convegno "Disabili e media: barriere comunicative o nuove opportunità?", dove ha ribadito che "l'accessibilità alle nuove tecnologie, per una società senza esclusi, è un preciso impegno programmatico del Governo nell'Anno europeo per la disabilità".
Dopo aver ricordato che proprio nei giorni scorsi alla Camera è cominciato l'iter parlamentare del disegno di legge Stanca, il ministro ha sottolineato che "viviamo in una società basata sull'informazione e sulla conoscenza e, poiché la tecnologia è sempre più il mezzo per scambiare, conservare e creare informazione, l'accesso alle tecnologie telematiche e della comunicazione è una crescente opportunità, un diritto primario per tutti i cittadini, nessuno escluso".
In Italia circa 3 milioni di persone, il 5% della popolazione, sono in vario modo portatrici di significativi elementi di disabilità e per questo, ha detto il ministro, "è importante che l'intera pubblica amministrazione costituisca un esempio ed un punto di riferimento in tema di accessibilità in quanto essa ha una capillarità ed una frequenza di contatti con tutti i cittadini che nessuna altra organizzazione può vantare e, non ultimo, esprime una forte crescita delle sue attività in Rete, tanto che i siti pubblici on-line hanno avuto la più alta crescita di visitatori: +15% nell'aprile scorso, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, come ha rilevato l'indagine Nielsen//NetRatings. Non solo, ma il mondo della PA ha oggi una quota del 29% del mercato Internet".
Sempre sul fronte dell'abbattimento delle barriere digitali, il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha riferito che oltre al disegno di legge governativo, nel maggio 2002 aveva emanato una direttiva affinché tutte le pubbliche amministrazioni centrali rispettino i requisiti di qualità e accessibilità definiti a livello mondiale e, un mese fa, con il ministro dell'Istruzione e Università è stato varato il decreto per la laurea a distanza, mediante Internet, che permette l'inclusione anche dei disabili, sinora impossibilitati ad accedere agli atenei, e che consente l'abbattimento dei costi di formazione, oltre che l'estensione dell'insegnamento universitario all'intero arco di vita.
Infine Stanca ha posto in evidenza come "la realizzazione della Società dell'Informazione richiede che si affermi una nuova generazione di diritti fondamentali della persona, ossia il diretto di accesso, quello alla trasparenza e quello alla privacy. Non riconoscere questa esigenza", ha ammonito il ministro, "può causare un deficit economico, perché non impiegare le risorse disponibili comporta una perdita; un deficit sociale, perché non integrare una qualsiasi categoria debole crea emarginazione; un deficit democratico, perché non partecipare significa negare la piena cittadinanza".
fonte: innovazione.gov.it
Entro tre anni dall'approvazione del disegno di legge del Governo per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici tutti i siti delle Pubbliche amministrazioni centrali saranno accessibili".
Lo ha annunciato Lucio Stanca, Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, al convegno "Disabili e media: barriere comunicative o nuove opportunità?", dove ha ribadito che "l'accessibilità alle nuove tecnologie, per una società senza esclusi, è un preciso impegno programmatico del Governo nell'Anno europeo per la disabilità".
Dopo aver ricordato che proprio nei giorni scorsi alla Camera è cominciato l'iter parlamentare del disegno di legge Stanca, il ministro ha sottolineato che "viviamo in una società basata sull'informazione e sulla conoscenza e, poiché la tecnologia è sempre più il mezzo per scambiare, conservare e creare informazione, l'accesso alle tecnologie telematiche e della comunicazione è una crescente opportunità, un diritto primario per tutti i cittadini, nessuno escluso".
In Italia circa 3 milioni di persone, il 5% della popolazione, sono in vario modo portatrici di significativi elementi di disabilità e per questo, ha detto il ministro, "è importante che l'intera pubblica amministrazione costituisca un esempio ed un punto di riferimento in tema di accessibilità in quanto essa ha una capillarità ed una frequenza di contatti con tutti i cittadini che nessuna altra organizzazione può vantare e, non ultimo, esprime una forte crescita delle sue attività in Rete, tanto che i siti pubblici on-line hanno avuto la più alta crescita di visitatori: +15% nell'aprile scorso, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, come ha rilevato l'indagine Nielsen//NetRatings. Non solo, ma il mondo della PA ha oggi una quota del 29% del mercato Internet".
Sempre sul fronte dell'abbattimento delle barriere digitali, il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha riferito che oltre al disegno di legge governativo, nel maggio 2002 aveva emanato una direttiva affinché tutte le pubbliche amministrazioni centrali rispettino i requisiti di qualità e accessibilità definiti a livello mondiale e, un mese fa, con il ministro dell'Istruzione e Università è stato varato il decreto per la laurea a distanza, mediante Internet, che permette l'inclusione anche dei disabili, sinora impossibilitati ad accedere agli atenei, e che consente l'abbattimento dei costi di formazione, oltre che l'estensione dell'insegnamento universitario all'intero arco di vita.
Infine Stanca ha posto in evidenza come "la realizzazione della Società dell'Informazione richiede che si affermi una nuova generazione di diritti fondamentali della persona, ossia il diretto di accesso, quello alla trasparenza e quello alla privacy. Non riconoscere questa esigenza", ha ammonito il ministro, "può causare un deficit economico, perché non impiegare le risorse disponibili comporta una perdita; un deficit sociale, perché non integrare una qualsiasi categoria debole crea emarginazione; un deficit democratico, perché non partecipare significa negare la piena cittadinanza".
fonte: innovazione.gov.it