Gli europei comprano più brani singoli che CD

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Uno studio prevede un grande futuro per la vendita di musica on-line. In Europa soprattutto, perché noi preferiamo comprare singole canzoni

La musica on-line torna prepotentemente a far parlare di sé. Il sito MacUser riferisce i risultati (http://macuser.pcpro.co.uk/?http://www.pcpro.co.uk/news/news_story.php?id=42017) di uno studio pubblicato dall'istituto Forrester secondo il quale, nel 2007, il mercato della musica sull'internet muoverà circa 1,3 miliardi di Euro e costituirà il 13 per cento del volume totale delle vendite del mercato discografico. Proiezioni così in avanti nel tempo ricordano molto alcune previsioni sullo sviluppo della rete, che ci vdrebbero, oggi, lavorare tutti dalla nostra villa in riva a una spiaggia tropicale, in un mondo in cui l'internet raggiunge le baraccopoli di tutto dell'intero globo terrestre. E tuttavia, il rapporto spende parole di ottimismo (più cauto e condivisibile) sul successo dell'iTunes Music Store in Europa, atteso come più forte e diffuso di quanto sia stato negli Stati Uniti. In questo caso la previsione si baserebbe su un dato oggettivo: la consolidata preferenza dei consumatori europei per i cosiddetti single. Gli americani ne avreebbero acquistati 9 milioni nel 2002, gli abitanti del vecchio continente 165 milioni. E così, nel lontano 2007, in Europa si calcola che potrebbero essere spesi 554 milioni per l'acquisto di singole canzoni on-line, il 42 per cento degli acquisti di musica digitale.
 

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