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mi hanno arrestato il baffo :°°°
Milano, arrestato Roberto da Crema
Per noto televenditore c'è bancarotta
E' stato arrestato per bancarotta fraudolenta, in seguito al fallimento di due società, Roberto Da Crema, uno dei più noti televenditori. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata dal gip di Milano Cristina Mannocci su richiesta del pm Roberto Pellicanò. Con Da Crema è finito in carcere Maurizio Bianchi mentre agli arresti domiciliari è stato posto Silvano Zucchetti. Una quarta ordinanza di custodia non è ancora stata eseguita.
Il "Baffo" delle televendite con il fischio asmatico, nato a Milano nel 1953, particolarmente popolare tra gli spettatori delle tv private, è stato arrestato a Cologno Monzese, alla fine di una trasmissione serale. Al centro delle indagini, che non riguardano come era accaduto per Vanna Marchi truffe tramite le televendite, ci sono i fallimenti di tre società, con sede nell'hinterland milanese, che si sono susseguiti fino allo scorso 4 aprile: la Eurodabi, la Televenditalia e la Direct. Secondo gli accertamenti, dopo l'ultimo fallimento, gli indagati avevano costituito una nuova società, la Vpc Call Center.
Attraverso la Vpc acquistavano spazi pubblicitari e prodotti televisivi senza però pagare i fornitori: invece di saldare i conti e ripianare i bilanci in rosso, gli indagati avrebbero intascato il denaro ricavato dalla vendite. Il buco complessivo creato sarebbe di una ventina di miliardi di vecchie lire e tra i creditori delle società fallite ci sarebbero Publitalia, diversi istituti di credito e parecchie decine di persone.
"Tutta colpa delle Poste"
Il “Baffo” più noto d’Italia si difende dicendo che causa di tutti i suoi guai sono i disservizi del servizio postale. Infatti con la privatizzazione del servizio di consegna dei pacchi si sarebbero accumulati notevoli ritardi. “Non ricevevo i soldi in contrassegno – avrebbe dichiarato il teleimbonitore – e non avevo più la disponibilità della merce, ma dovevo pagare i fornitori”.
I precedenti
Il Baffo è solo l’ultimo televenditore in ordine di tempo a finire nel mirino della giustizia. Prima di lui grande scalpore aveva destato il caso di Vanna Marchi: la regina delle televendite è finita in carcere, accusata - insieme alla figlia e al mago Do Nascimento - di aver raggirato molte persone per milioni di euro. Prima ancora è stata la volta di Sergio Corbelli, proprietario di case d’asta. E’ finito in carcere perché sospettato di vendere attraverso una rete tv falsi quadri del pittore Cascella. In manette, invece, con l’accusa di bancarotta fraudolenta il telefinanziere Giorgio Mendella: proponeva in tv contratti immobiliari per case sul Mar Nero chiedendo un grosso anticipo.
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mi hanno arrestato il baffo :°°°
Milano, arrestato Roberto da Crema
Per noto televenditore c'è bancarotta
E' stato arrestato per bancarotta fraudolenta, in seguito al fallimento di due società, Roberto Da Crema, uno dei più noti televenditori. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata dal gip di Milano Cristina Mannocci su richiesta del pm Roberto Pellicanò. Con Da Crema è finito in carcere Maurizio Bianchi mentre agli arresti domiciliari è stato posto Silvano Zucchetti. Una quarta ordinanza di custodia non è ancora stata eseguita.
Il "Baffo" delle televendite con il fischio asmatico, nato a Milano nel 1953, particolarmente popolare tra gli spettatori delle tv private, è stato arrestato a Cologno Monzese, alla fine di una trasmissione serale. Al centro delle indagini, che non riguardano come era accaduto per Vanna Marchi truffe tramite le televendite, ci sono i fallimenti di tre società, con sede nell'hinterland milanese, che si sono susseguiti fino allo scorso 4 aprile: la Eurodabi, la Televenditalia e la Direct. Secondo gli accertamenti, dopo l'ultimo fallimento, gli indagati avevano costituito una nuova società, la Vpc Call Center.
Attraverso la Vpc acquistavano spazi pubblicitari e prodotti televisivi senza però pagare i fornitori: invece di saldare i conti e ripianare i bilanci in rosso, gli indagati avrebbero intascato il denaro ricavato dalla vendite. Il buco complessivo creato sarebbe di una ventina di miliardi di vecchie lire e tra i creditori delle società fallite ci sarebbero Publitalia, diversi istituti di credito e parecchie decine di persone.
"Tutta colpa delle Poste"
Il “Baffo” più noto d’Italia si difende dicendo che causa di tutti i suoi guai sono i disservizi del servizio postale. Infatti con la privatizzazione del servizio di consegna dei pacchi si sarebbero accumulati notevoli ritardi. “Non ricevevo i soldi in contrassegno – avrebbe dichiarato il teleimbonitore – e non avevo più la disponibilità della merce, ma dovevo pagare i fornitori”.
I precedenti
Il Baffo è solo l’ultimo televenditore in ordine di tempo a finire nel mirino della giustizia. Prima di lui grande scalpore aveva destato il caso di Vanna Marchi: la regina delle televendite è finita in carcere, accusata - insieme alla figlia e al mago Do Nascimento - di aver raggirato molte persone per milioni di euro. Prima ancora è stata la volta di Sergio Corbelli, proprietario di case d’asta. E’ finito in carcere perché sospettato di vendere attraverso una rete tv falsi quadri del pittore Cascella. In manette, invece, con l’accusa di bancarotta fraudolenta il telefinanziere Giorgio Mendella: proponeva in tv contratti immobiliari per case sul Mar Nero chiedendo un grosso anticipo.
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