Un nuovo strumento per chi cerca opere d'arte scomparse permette di effettuare verifiche sul patrimonio di alcuni musei statunitensi.
Da oggi in linea il Nazi-Era Provenance Internet Portal (http://www.nepip.org) un database consultabile per chi cerchi oggetti spariti in europa tra il 1932 e il 1946.
Ne dà notizia Associated Press.
Finora sono 66 i musei, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York e il Chicago Institute of Art, che hanno siglato la partecipazione al programma, che ha la sovrintendenza dell'American Association of Museums. Il portale ha indicizzato finora 5.761 degli oggetti delle loro collezioni, e ve ne sono altri 1.663 in fase di catalogazione.
In Europa, siti analoghi sono raggiungibili attraverso un collegamento con l'U.S. Holocaust Memorial Museum di Washington.
Si stima che i nazisti e i loro alleati possano aver sottratto almeno 1,5 milioni di oggetti entro la fine della seconda Guerra Mondiale.
Il numero di opere ancora introvabili si aggira intorno ai 100.000 pezzi. Alcuni oggetti sono stati ritrovati negli Stati Uniti.
Edward H. Able Jr., presidente dell'associazione, riporta 17 casi di dipinti, sculture, arazzi e parti di armature ritrovate nei musei statunitensi dal 1997.Tra questi un pastello di Edgar Degas, acquistato da un curatore per l'Art Institute of Chicago e un dipinto di Henry Matisse, che è stato esposto al Seattle Art Museum.
I nazisti non si limitarono a confiscare le proprietà, ma obbligarono commercianti e agenti a vendere, a prezzi simbolici, le opere d'arte di proprietà degli ebrei e dei nemici politici del nazismo. Come riporta il sito, «alcuni oggetti confiscati servirono a sovvenzionare le attività del partito, mentre altri vennero destinati alle collezioni private di ufficiali di alto rango del partito».
Tra gli oggetti confiscati o venduti forzatamente si contano libri, oggetti sacri, collezioni di francobolli o monete, mobili e altri pezzi rari e antichi.
Fonte: vununet
Da oggi in linea il Nazi-Era Provenance Internet Portal (http://www.nepip.org) un database consultabile per chi cerchi oggetti spariti in europa tra il 1932 e il 1946.
Ne dà notizia Associated Press.
Finora sono 66 i musei, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York e il Chicago Institute of Art, che hanno siglato la partecipazione al programma, che ha la sovrintendenza dell'American Association of Museums. Il portale ha indicizzato finora 5.761 degli oggetti delle loro collezioni, e ve ne sono altri 1.663 in fase di catalogazione.
In Europa, siti analoghi sono raggiungibili attraverso un collegamento con l'U.S. Holocaust Memorial Museum di Washington.
Si stima che i nazisti e i loro alleati possano aver sottratto almeno 1,5 milioni di oggetti entro la fine della seconda Guerra Mondiale.
Il numero di opere ancora introvabili si aggira intorno ai 100.000 pezzi. Alcuni oggetti sono stati ritrovati negli Stati Uniti.
Edward H. Able Jr., presidente dell'associazione, riporta 17 casi di dipinti, sculture, arazzi e parti di armature ritrovate nei musei statunitensi dal 1997.Tra questi un pastello di Edgar Degas, acquistato da un curatore per l'Art Institute of Chicago e un dipinto di Henry Matisse, che è stato esposto al Seattle Art Museum.
I nazisti non si limitarono a confiscare le proprietà, ma obbligarono commercianti e agenti a vendere, a prezzi simbolici, le opere d'arte di proprietà degli ebrei e dei nemici politici del nazismo. Come riporta il sito, «alcuni oggetti confiscati servirono a sovvenzionare le attività del partito, mentre altri vennero destinati alle collezioni private di ufficiali di alto rango del partito».
Tra gli oggetti confiscati o venduti forzatamente si contano libri, oggetti sacri, collezioni di francobolli o monete, mobili e altri pezzi rari e antichi.
Fonte: vununet