Lo propone un nuovo sistemone spagnolo che non mette limiti allo scaricamento o alla riproduzione dei file scaricati. Si paga poco, si scarica tanto e secondo i suoi gestori spagnoli il tutto avviene in modo legale
Non saranno davvero felici le major discografiche nell'apprendere la notizia della nascita di un secondo servizio in Spagna che sfrutta le leggi locali per proporre musica in quantità a chiunque voglia scaricarla, proponendosi poi di pagare i diritti alle case e agli autori a seconda dei brani scaricati.
Il modello di PureTunes, sito che arriva dopo il già lanciatissimo WebListen.com, è quello probabilmente più accettabile per gli utenti: si può scaricare pressoché qualsiasi titolo, si può fare quel che si vuole con i brani scaricati, si può provare scaricando gratuitamente 25 pezzi... Il tutto per pagare ogni 8 ore di consumo 3,5 euro (ma un mese senza limiti costa solo 20 euro...).
Ma le major, che già hanno denunciato WebListen.com, in queste ore sono probabilmente al lavoro per organizzare una crociata giudiziaria contro il nuovo sito, sebbene l'idea di pagare autori e discografici a seconda di quanto viene scaricato effettivamente dagli utenti è un seme cui difficilmente battaglioni di avvocati potranno impedire di germogliare.
PureTunes, assai più orientato al pubblico internazionale rispetto al suo predecessore, si sta muovendo rapidamente e ha già stretto un accordo con Grokster, la piattaforma di condivisione che ora proporrà PureTunes ai propri utenti, che si contano a milioni.
Secondo gli amministratori, PureTunes ha ricevuto l'ok dalle due società dei diritti intellettuali spagnole (le locali SIAE) che non richiede all'azienda di stringere accordi particolari con i discografici per arrivare alla distribuzione di musica.
Dalle major finora è arrivato ben poco, se si esclude la posizione espressa da Allen Dixon, legale della federazione internazionale dei fonografici IFPI, secondo cui il ragionamento di PureTunes "non ha alcun senso" perché "chiunque voglia pubblicare musica su internet deve avere il permesso dell'etichetta" che quella musica produce.
Si vedrà. Intanto, di ora in ora, crescono gli abbonati PureTunes...
fonte: PI
Non saranno davvero felici le major discografiche nell'apprendere la notizia della nascita di un secondo servizio in Spagna che sfrutta le leggi locali per proporre musica in quantità a chiunque voglia scaricarla, proponendosi poi di pagare i diritti alle case e agli autori a seconda dei brani scaricati.
Il modello di PureTunes, sito che arriva dopo il già lanciatissimo WebListen.com, è quello probabilmente più accettabile per gli utenti: si può scaricare pressoché qualsiasi titolo, si può fare quel che si vuole con i brani scaricati, si può provare scaricando gratuitamente 25 pezzi... Il tutto per pagare ogni 8 ore di consumo 3,5 euro (ma un mese senza limiti costa solo 20 euro...).
Ma le major, che già hanno denunciato WebListen.com, in queste ore sono probabilmente al lavoro per organizzare una crociata giudiziaria contro il nuovo sito, sebbene l'idea di pagare autori e discografici a seconda di quanto viene scaricato effettivamente dagli utenti è un seme cui difficilmente battaglioni di avvocati potranno impedire di germogliare.
PureTunes, assai più orientato al pubblico internazionale rispetto al suo predecessore, si sta muovendo rapidamente e ha già stretto un accordo con Grokster, la piattaforma di condivisione che ora proporrà PureTunes ai propri utenti, che si contano a milioni.
Secondo gli amministratori, PureTunes ha ricevuto l'ok dalle due società dei diritti intellettuali spagnole (le locali SIAE) che non richiede all'azienda di stringere accordi particolari con i discografici per arrivare alla distribuzione di musica.
Dalle major finora è arrivato ben poco, se si esclude la posizione espressa da Allen Dixon, legale della federazione internazionale dei fonografici IFPI, secondo cui il ragionamento di PureTunes "non ha alcun senso" perché "chiunque voglia pubblicare musica su internet deve avere il permesso dell'etichetta" che quella musica produce.
Si vedrà. Intanto, di ora in ora, crescono gli abbonati PureTunes...
fonte: PI