Olimpiadi e Linux

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Da qualche settimana il sito dell'organizzazione delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006 ha subito un passaggio da tecnologia asp a php. Cosa comporta questa metamorfosi?

Proprio pochi giorni fa mi chiedevo cosa sarebbe successo se invece di usare i soliti applicativi closed source il Comitato Olimpico di Torino avesse deciso di abbracciare l'Open Source. Secondo me sarebbe una svolta epocale per l'Open Source, che diventerebbe di colpo famoso e sotto gli occhi di tutti, ma sarebbe vantaggioso anche per le Olimpiadi e la loro organizzazione.
Fino a oggi, le Olimpiadi si sono basate per il 90% su software Microsoft: inutile nascondercelo, è il leader di mercato e certi appuntamenti il marketing di Redmond non se li lascia scappare. Ma pensate a quanto cambiamo i software Microsoft in quattro anni... a tutte le incompatibilità che vi sono tra le versioni, i bachi risolti in quattro anni, le vulnerabilità scoperte...

Possiamo affermare in totale onestà che tutto ciò che verrà sviluppato per Torino in tecnologia closed source sarà sorpassato e non compatibile con i software closed source che verranno usati nelle Olimpiadi del 2010. In parole povere: tutto il lavoro di IT e informatica sviluppato a Torino morirà con lo spegnimento della fiaccola olimpica.

Vediamo invece coma succederebbe con l'Open Source: innanzitutto non ci sarebbero costi di licenza ma soprattutto ci sarebbero molti aspetti positivi orgnizzativi e logistici. Il lavoro non morirebbe con Torino 2006, ma i sorgenti sarebbero a disposizione del prossimo Comitato Olimpico, che alla luce dellle problematiche emerse a Torino 2006 potrebbe migliorarli e adattarli per i suoi scopi.

Mi si passi l'allegoria poetica: sarebbe come una sorta di fiaccola informatica virtuale che i vari Comitati Olimpici si passano l'uno l'altro. Non sarebbe neppure male che una cosa del genere partisse dalla città che ha introdotto la televisione in Italia e che ha inventato l'Mp3...

Poi prendiamo in esame i volontari e chi lavora per le Olimpiadi, gente in massima parte giovane, dinamica e con voglia di rischiare, si parla di persone che nel 2006 sanno già che dovranno cercarsi un altro lavoro: secondo me sono le persone adatte per questo progetto. Un progetto che, se attuato, proietterebbe Torino, e l'Italia, a posizioni di rilievo mondiale nell'Informatica, come non succedeva dai tempi d'oro dell'Olivetti.

Fonte:
Silvio Colloca - Zeus news
 
A proposito di Olimpiadi

Ad atene hanno rifiutato la tecnologia centrino e quella wireless: definendoli ancora in via sperimentale!!
Ma sono pazzi:il wireless va alla grande , altro che sperimentale!!!:hammer:
 

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