Microsoft lancia un'iniziativa anti-spam

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Al via nel Regno Unito il nuovo sito MSN Spam Buster, presto esteso al resto d'Europa

Jean-Philippe Courtois, Presidente e CEO di Microsoft EMEA, ha presentato un'iniziativa ad ampio raggio volta a combattere il crescente problema dello spamming, ovvero l'invio di e-mail indesiderate, e a ridurre il costo di 2,5 miliardi di euro che si calcola sia causato dalle perdite di produttività dovute a questo problema. L'iniziativa contempla lo sviluppo di nuove tecnologie anti-spam, il coordinamento di normative di autoregolamentazione, la definizione di apposite leggi e le azioni necessarie per farle rispettare nella tutela del consumatore.

Collaborando con partner di settore, enti governativi e forze di polizia, Microsoft intende ricoprire un ruolo da protagonista nell'estirpare la minaccia rappresentata dalle e-mail illegali e indesiderate e nel tutelare l'integrità digitale con l'obiettivo di rendere Internet un luogo più sicuro tanto per le aziende quanto per i consumatori.

"Lo spamming è uno dei problemi più gravi incontrati oggi dagli utenti e, in qualità di leader di settore, è nostra precisa responsabilità contribuire attivamente a rimuovere questa pericolosa minaccia", ha dichiarato Jean-Philippe Courtois, Presidente e CEO di Microsoft EMEA. "Siamo fermamente convinti che per affrontare realmente questo problema occorra un approccio coordinato che unisca tecnologia, autoregolamentazione del settore, normative legali e azioni mirate contro gli spammer".

Si calcola che lo spamming costituisca oggi oltre il 50%(1) di tutto il traffico e-mail a livello mondiale, per un costo sopportato nel 2002 dalle aziende europee superiore a 2,5 miliardi di euro(2) in perdite di produttività. "Attraverso il lancio di questa iniziativa e il rafforzamento dell'impegno a combattere lo spamming, intendiamo fare di Internet un ambiente più sicuro e amichevole", ha affermato Courtois.

Dando il proprio benvenuto all'iniziativa, Phil Jones, Assistant Commissioner della Data Protection Authority britannica, ha commentato: "L'Information Commissioner supporta con decisione le iniziative di settore di questo tipo. Sebbene il potere legislativo debba ricoprire un ruolo essenziale, non ultimo nel far rispettare norme accettabili, le dimensioni del fenomeno - insieme ai problemi giurisdizionali - ci fanno capire che questa piaga non potrà essere fermata solamente da norme formali. Occorre infatti un approccio poliedrico coordinato che coinvolga operatori del settore, Governi e legislatori dei vari Paesi. Siamo totalmente allineati con l’iniziativa intrapresa da Microsoft e intendiamo collaborare con il resto del settore per far sì che gli utenti Internet siano sensibilizzati su tutto quanto in loro potere per ridurre il rischio di ricevere spam".

Soluzioni tecnologiche

In termini di tecnologia, Microsoft è impegnata a fornire ai propri clienti le migliori soluzioni disponibili approfondendo ogni opportunità per trovare nuovi e più efficaci mezzi tecnici per fermare lo spamming. Ad oggi, gli investimenti effettuati da Microsoft nelle tecnologie anti-spamming hanno già dato i loro frutti attraverso le innovazioni fornite ad aziende e consumatori e le nuove versioni di prodotti come MSN - il portale di Microsoft per i consumatori - il servizio Internet Microsoft di fascia consumer, MSN Hotmail, Exchange e Outlook.

Per esempio, MSN è già in grado di bloccare 2,4 miliardi di messaggi spam al giorno. MSN ha implementato, inoltre, diverse nuove tecnologie che contribuiscono a mantenere gli indirizzi e-mail dei consumatori al di fuori della portata degli spammer e a ridurre il numero di account utilizzabili per distribuire lo spamming:
Tecnologie deterrenti per la creazione di "spam list", come HIP (Human Interactive Proof), per combattere il fenomeno della registrazione automatica degli indirizzi email. La tecnologia HIP ha permesso di ridurre del 20% le registrazioni di nuovi account e-mail.

iPotenti filtri anti-spam per proteggere i 120 milioni di utenti Hotmail esistenti nel mondo; tra questi strumenti vi sono il tool Image Filter, tre livelli di filtraggio junk-email a livello di casella di posta e filtri intelligenti addestrabili manualmente al riconoscimento dello spamming.

Il settore mette quotidianamente a punto filtri sempre più sofisticati ed efficienti investendo significativamente in ricerca e sviluppo per favorire ulteriore innovazione.

Microsoft sta sviluppando tecnologie di filtraggio più intuitive per i consumatori e più efficienti nella discriminazione tra messaggi legittimi e indesiderati. Tale differenziazione ridurrà enormemente il rischio di identificare erroneamente come spam messaggi invece legittimi.

Autoregolamentazione coordinata del settore

Sebbene soluzioni più avanzate siano essenziali per ridurre lo spamming, tuttavia da sola la tecnologia non è sufficiente. Un'azione di autoregolamentazione efficiente e coordinata da parte degli operatori del settore risulta infatti necessaria. Come già annunciato negli Stati Uniti qualche mese fa, Microsoft sta appoggiando la formazione di una o più authority indipendenti in tutto il mondo il cui scopo sarebbe quello di promuovere le best practice necessarie e agire quindi da risorsa per la certificazione della posta elettronica e per la risoluzione delle dispute.

In breve, queste authority potrebbero fornire i meccanismi necessari per identificare la posta elettronica legittima semplificando la distinzione di messaggi desiderati e indesiderati da parte di consumatori e imprese. Ovviamente, qualunque tecnologia studiata per stabilire l'identità di aziende commerciali legittime associandole a una sorta di "sigillo" di fiducia dovrebbe essere basata su standard aperti e sviluppata con l'ampio contributo dei vari settori coinvolti.

Normative protettive

Microsoft è impegnata a rafforzare le proprie partnership con i governi per proteggere i consumatori dallo spamming. Microsoft supporta l'attuazione da parte dei governi nazionali della Direttiva Electronic Communications Data Protection adottata dal Consiglio e dal Parlamento europei il 12 luglio 2002. La Direttiva fornisce un efficace quadro normativo per proteggere i consumatori europei dalla posta elettronica indesiderata.

Per la messa in pratica della nuova Direttiva da parte delle aziende di direct marketing e per valutarne l'efficacia contro gli spammer saranno necessari ulteriori sforzi e la stretta collaborazione tra i settori pubblico e privato.

La European Internet Services Providers Association (EuroISPA), www.euroispa.org, l'associazione paneuropea delle associazioni degli Internet provider dei vari Paesi della Comunità Europea, ha espresso il proprio gradimento nei confronti di questa iniziativa.
"La EuroISPA si è mossa con decisione per far sì che il quadro normativo europeo mettesse chiaramente fuorilegge lo spamming. Tuttavia, ciò non può essere applicato allo spamming che origina dall'esterno dell'Unione, e che i dati mostrano in costante aumento", ha dichiarato Louisa Gosling, Presidente di EuroISPA. "La collaborazione tra gli operatori e i governi per affrontare il problema dello spamming è essenziale e iniziative come queste sono le benvenute".

Come far rispettare le norme

Microsoft supporterà anche le iniziative intraprese dalle forze dell'ordine per identificare, indagare e perseguire penalmente coloro che ostacolano il regolare funzionamento dei suoi servizi e danneggiano l'esperienza online dei consumatori. Nel Regno Unito sono già stati aperti i primi procedimenti legali contro gli spammer:

i Nel primo caso i server Microsoft furono attaccati oltre 455.000 volte e vennero spediti più di 3 milioni di indirizzi e-mail automaticamente generati, di cui più di 225.000 risultavano validi. Questo impiego di prefissi email casuali connessi a un dominio comune (ad es. [email protected]) viene definito "dictionary attack" ed è spesso impiegato dagli spammer per accumulare indirizzi email per future azioni di spamming o per generare liste di indirizzi autentici da rivendere ad altri spammer.
· Nel secondo caso, Microsoft stessa è stata vittima di un dictionary attack, ma contemporaneamente è stata attaccata anche un’organizzazione anti spamming britannica. Tutti gli indirizzi email errati generati dal dictionary attack risposero al server con un messaggio "undelivered", disabilitando così i sistemi di posta elettronica dell’organizzazione per diversi giorni.

Sensibilizzare i clienti

Oggi MSN ha inaugurato MSN Spam Buster - www.msn.co.uk/spambuster - un nuovo sito attualmente attivo nel Regno Unito che durante l'estate verrà esteso agli altri Paesi europei. Con oltre 44 milioni di utenti in Europa(3), MSN è impegnata a sensibilizzare i consumatori sull'impiego ottimale delle tecnologie disponibili per combattere lo spamming. Il nuovo sito propone:


- Una pagina 'How to Stop Spam' che insegna ai consumatori come proteggere dagli spammer le proprie caselle di posta
- Una serie di guide intuitive su come attivare e utilizzare efficacemente i filtri e-mail di MSN Hotmail.
- Link alle newsletter MSN Hotmail per aggiornamenti, nuovi consigli e metodi per proteggersi dallo spamming.

"Microsoft è impegnata a collaborare con partner di settore e organismi governativi a livello regionale e nazionale per combattere questo problema", ha sottolineato Courtois. "Dalle proprie 'Permission-based Marketing Guidelines' interne che governano l'uso del marketing digitale da parte di Microsoft, fino al riconoscimento della sicurezza e della privacy quale fondamento per lo sviluppo dei nuovi prodotti, Microsoft intende proseguire attivamente lo sviluppo di tecnologie e strumenti atti a proteggere efficacemente i consumatori contribuendo a creare un ambiente online più sicuro per tutti".


1 Indagine Message Labs
2 Ferris Research
3 Nielsen Net Ratings marzo 2003


fonte: microsoft.it
 

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