Lettera aperta a tutte le piccole aziende informatiche

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nwandy

Nuovo Utente
16 Gen 2012
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Sono, come voi, un piccolo imprenditore.
La mia azienda opera da quasi quindici anni nel mondo informatico, con particolare attenzione alle soluzioni applicative e ad Internet.
Come immagino sia per tutti voi, sono preoccupato ed arrabbiato per la situazione generale in Italia.
Non starò qui a riassumere ciò che tutti già conoscete riguardo la politica, le organizzazioni sindacali, gli enti, gli organismi che dovrebbero rappresentarci, eccetera, eccetera.
Quello che voglio sottoporre alla vostra attenzione è invece una proposta, un'idea che spero possiate ritenere valida e che può dare a tutti noi una prospettiva ed una visione migliore per il futuro.
Lasciatemi solo prima ricordare alcune specificità italiane:
Mentre nel mondo intero chi ha idee, voglia e crede in ciò che fa ha la possibilità di creare anche dal nulla un'azienda, fino ad arrivare a creare realtà molto importanti (Google e Facebook solo per ricordare due nomi), in Italia il piccolo imprenditore è destinato quasi sicuramente a rimanere tale, bloccato da una tale mole di legacci da non risucire a districarsene.
Il risultato è una realtà composta da una miriade di piccole imprese che non possono, anche volendo, competere nella fornitura di servizi con le grandi software house.
Così ognuno di noi ha un suo piccolo/medio ERP, una sua piccola/media applicazione per l'e-commerce, una serie di software verticali sviluppati per clienti specifici.
Nel frattempo, società come la tedesca SAP (ed ecco il perchè del'oggetto del mio appello, un poco provocazione, un poco spinta a riflettere, un poco espressione reale) occupano senza problemi più del 50% del mercato, con soluzioni che, per rapporto qualità/prezzo (dove per prezzo si intenda anche il tempo ed il costo della consulenza necessaria per l'avviamento) non verrebbero mai accettate se proposte da noi.
Le uniche soluzioni di maggior respiro che si sono fino ad ora affacciate sul mercato sono le soluzioni open-source, che hanno indubbi pregi ma altrettanti difetti.
Ora, trasformiamo la nostra debolezza in forza.
Uniamo le forze per raggiungere risultati altrimenti non alla nostra portata.
Voglio provare a definire un nuovo standard nel licesing, qualcosa che si adatta unicamente e perfettamente alla situazione italiana.
Non il software proprietario, non l’open-source: il “factory-shared”.
Progettiamo, scriviamo, mettiamo in produzione una soluzione ERP (e non solo) di largo respiro, che possa competere realmente con i software leader del mercato.
Ognuno di noi, con le modalità prese a prestito dall’open-source, può prendersi in carico una piccola porzione dell’insieme, con un grande risultato.
Il sistema ottenuto sarà patrimonio condiviso da tutte le società che ne hanno preso parte, che potranno distribuirlo liberamente, integrarlo, modificarlo e rafforzarlo.
Ognuno di noi diventerà proprietario di un tutto con lo sforzo minimo di una parte.
La proprietà del software non sarà quindi di una sola azienda, né sarà aperta a tutti, ma solo a coloro che hanno partecipato al progetto.
Potremo fare leva su un marchio unico, su una soluzione adatta ed adattabile alla specifica realtà italiana e potremo reclamare i nostri diritti e le nostre capacità contro conoscenze e forze non italiane.
Diamoci un obiettivo che non toglie nulla alle capacità e alle possibilità imprenditoriali di ognuno di noi.
Proviamo a rendere concreta l’idea.
Prego tutti coloro che sono interessati a partecipare o che ritengono di poter valutare la loro partecipazione, portando idee e contributi, di inviarmi una mail o di iscriversi al forum www.factoryshared.it.
Molti sono i punti da definire per riuscire a far decollare l’iniziativa.
Spero che in molti, compreso tu che leggi, vorranno entrare a far parte del gruppo.


Grazie a tutti quelli che leggeranno e rifletterano su questo nostro invito.
Grazie ancor di più a chi vorrà far gruppo con noi
 
ciao
mi sembra un'ottima idea e ti auguro di poterla portare avanti con successo.
anche se penso che sarò molto, ma molto difficile.
la mia esperienza lavorativa (ex esperienza: ho fregato monti) mi porta ad essere un po' scettico.
per ora (ma spero che cambi) vige il principio "meglio primo a poggibonsi di sopra, che secondo a roma" che tradotto in soldoni "ognuno guarda solo il proprio orticello", geloso ed invidioso dell'orticello altrui (e non solo nel settore informatico)

comunque tieni informato il forum.
 
Ti ringrazio per l'apprezzamento.
Per quanto riguarda i "piccoli egoismi" delle varie aziende, spero che il momento di crisi aiuti a fare quei piccoli passi in avanti verso una condivisione che, almeno nelle mie intenzioni e nelle modalità di definizione del "factory shared" non toglie nulla all'indipendenza di ogni soggetto convolto.
Ho sicuramente necessità di diffondere il più possibile l'iniziativa, sperando di raccogliere le (poche ?) aziende aperte al futuro.
Vi terrò comunque informati sulle evoluzioni (spero) positive.
 

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