È il tempo della Banda Larga - Italia fanalino di coda d’Europa

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Il Vecchio Continente sembra essere impazzito per lei: l’Internet superveloce si sta diffondendo a macchia d’olio con una rapidità incredibile (secondo l’ultimo rapporto Nielsen//Netratings i tassi di crescita sono superiori al 100% annuo). A trainare il carro sono soprattutto i siti di musica e quelli hard.

È proprio l’industria del porno la vera punta di diamante di un mercato dalle potenzialità quasi illimitate. Nell’ultimo anno questo settore ha, infatti, incrementato il proprio traffico in tutti i paesi europei, con l’eccezione dell’Italia, che non a caso è la piazza con il minor numero di collegamenti broadband.

Nel Bel Paese “non ha successo il modello a pagamento”, spiega Daniele Sommavilla, direttore Italia della Nielsen//NetRatings; nel resto d’Europa, le attività per soli adulti “sono diventate veri e propri marchi, legati a una filosofia pay”, qui invece “c’è una propensione più bassa a cacciare fuori i soldi”.

Hard a parte, “l’Italia sta crescendo molto bene” sotto il profilo della banda larga, con un numero di utenti aumentato di oltre il 200% da aprile 2002, più o meno alla stessa velocità della Gran Bretagna (235%); in Germania, invece, la crescita è stata solo del 106%.

In materia di Banda Larga, l’Italia è però il fanalino di coda nel Vecchio Continente, con solo il 15% del bacino d’utenza che utilizza questa tecnologia all’avanguardia. Una cifra minima se si tiene conto della media europea del 28%, per non parlare del 40% di Spagna e Francia.

”L’Italia – spiega Sommavilla – è a metà strada; Ha beneficiato più di ogni altro paese del boom di Internet free, con gli abbonamenti gratuiti. Adesso che l’offerta è ricca e competitiva, c’è una forte quota di utenti in fase di passaggio dalla vecchia alla nuova tecnologia; ma comunque il mercato sta crescendo molto bene”.

Se il divario con gli altri paesi resta alto, “i segnali degli ultimi mesi sono molto interessanti e promettenti”. Se nel complesso ci sono dei ritardi, “nelle grandi città, grazie a operatori locali, ci sono aree di eccellenza al più alto livello europeo”.

Fonte: GT
 

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