È caos sui 709

peppoweb

Utente Attivo
Alcuni utenti segnalano da ieri di non essere più in grado di usare i servizi di accesso via 709. Al 187 qualche operatore parla di disabilitazione automatica ma Telecom Italia corregge: nulla di attivo fino al primo giugno.

Ore di confusione ieri quando alcuni utenti hanno iniziato a segnalare a Punto Informatico di non riuscire ad utilizzare più i numeri 709, quelli che vengono utilizzati non solo dai dialer gonfiabolletta ma anche da legittimi servizi di accesso ad internet tramite alcuni provider.

Interpellati dagli utenti e da Punto Informatico, gli operatori di Telecom Italia hanno in più occasioni dichiarato che per coloro che in passato hanno chiesto la disabilitazione dei numeri a pagamento 166 o 899, l'azienda avrebbe fatto partire la disattivazione anche dei 709. A PI, gli operatori hanno affermato che sarebbe stato possibile chiedere la riabilitazione dei 709 via raccomandata o via fax (al numero 803308670). Un operatore ha anche fatto riferimento alla trasmissione RAI di due sere fa "MiMandaRai3", nella quale si è parlato, appunto, di 709 e dei dialer.

D'altra parte, per quanto riguarda 709 e dintorni, la confusione regna sovrana già da qualche tempo, come si può ben vedere dando un'occhiata ai newsgroup dedicati, come it.tlc.gestori.telecom o it.tlc.provider.disservizi.

Per cercare di chiarire la situazione, ieri Punto Informatico ha contattato l'ufficio stampa di Telecom Italia che ha messo in chiaro come da parte dell'azienda non sia in atto alcuna operazione come quella descritta dagli utenti e dagli stessi operatori 187 interpellati.

Telecom ha ribadito, come già annunciato nei giorni scorsi, che è prevista dal primo giugno la possibilità di disabilitare gratuitamente i 709 ma ha anche sottolineato come siano ancora tutte da decidere le procedure e non vi sia stata alcuna decisione ufficiale in merito. Inoltre, ha spiegato l'ufficio stampa a PI, per operare una disabilitazione destinata ad impattare anche su molti servizi del tutto legittimi vi dovrà essere un qualche intervento da parte dell'Autorità regolamentare.

Rimane invece in vigore la pratica di Telecom Italia per quelle utenze che presentino improvvisi picchi di spesa nell'uso di numeri a pagamento. "In quei casi - hanno spiegato i responsabili dell'azienda - Telecom Italia può bloccare quei numeri, interpellare l'abbonato per accertarsi che abbia contezza di quanto sta accadendo ed è l'utente a decidere per l'eventuale riattivazione".

fonte: PI
 
709, scattano i rimborsi

Telecom Italia annuncia che coloro che si sentono truffati dai dialer potranno evitare di pagare l'eccedenza in bolletta. Chi ha già pagato potrà chiedere il rimborso. Soddisfazione dei consumatori. Ecco tutti i dettagli


La strada dei dialer truffaldini, quei programmi che ormai da lunghi mesi hanno collegato gli utenti internet a servizi molto costosi in rete spesso senza il loro consenso, sembra arrivata al termine. Telecom Italia ha infatti deciso di scendere in campo accogliendo le richieste dei consumatori.

L'azienda ha annunciato che chiunque si trovi in bolletta una tariffazione sui numeri 709 che ritiene dovuta ad una di queste truffe può evitare di pagare quell'eccedenza. In pratica, spiega Telecom, è possibile pagare una bolletta ridotta indicando però, nella causale del conto corrente postale, "il distretto telefonico, il numero della linea, il bimestre di riferimento del pagamento parziale, il numero di conto Telecom Italia interessato, il nome e cognome del titolare, la motivazione del parziale pagamento" senza dimenticare di inserire la precisazione: "Gli addebiti oggetto di contestazione derivano da un non volontario utilizzo del servizio e da raggiri di tipo informatico nel corso di navigazioni Internet."

Successivamente, come spiega Intesa Consumatori, è necessario denunciare la truffa alla Polizia Postale. La denuncia deve essere contro ignoti se il proprio gestore telefonico non ha ancora comunicato il numero di telefono del dialer responsabile della truffa.
Dopodiché è necessario inviare al gestore telefonico una raccomandata che contenga copia della denuncia e copia del bollettino di pagamento.

Con questa documentazione in copia fotostatica, Intesa Consumatori chiede che gli utenti si rechino presso gli uffici degli associati (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) per contribuire alle "azioni successive di contrasto da effettuare".

Ma Telecom è andata oltre, spiegando che potranno richiedere il rimborso anche coloro che già hanno dovuto pagare le bollette gonfiate. In questi casi, infatti, Telecom si impegna "ad effettuare, sulla prima fattura utile o con assegno circolare o bonifico bancario, il rimborso della somma già pagata al cliente". Anche in questo caso è comunque necessario sporgere denuncia e inviare tutta la documentazione, copia del pagamento incluso, al proprio gestore telefonico. Si può anche specificare con quale modalità, di quelle descritte, si preferisce avere il rimborso.

La decisione di Telecom Italia rappresenta un grande risultato, evidentemente, per Intesa Consumatori e per tutti quei soggetti, da Radioacolori di Oliviero Beha a IlSalvagente fino a Punto Informatico e a tanti altri, che in questi mesi hanno dato risalto e contrastato un fenomeno subìto da migliaia di persone.

La chiusura del rubinetto per i gestori dei dialer-truffa è dunque arrivata e, con le denunce alla Polizia Postale che si annunciano numerose, è probabile che presto si assisterà ad un nuovo capitolo relativo alla resa dei conti giudiziaria per coloro, tra i fornitori di dialer, che hanno approfittato con bassezza di un mezzo tecnico di cui non tutti sono padroni e consapevoli utenti.

fonte: PI
 

Discussioni simili