Anche l’Europa avrà finalmente un proprio dominio Web. La tanto attesa estensione .Eu, infatti, sembra ormai pronta a fare il suo debutto nel Vecchio Continente. Il country code top level domain potrà essere richiesto da ogni cittadino appartenente ad una delle 25 nazioni dell'Unione. L’Icann, l’Internet corporation for assigned name and numbers, associazione che coordina gli aspetti tecnici di Internet a livello mondiale, ha infatti dato il suo ok e ufficializzato la sua decisione di affidare lo speciale dominio a Eurid, il consorzio italo-belga-svedese indicato dalla Commissione europea come gestore unico del .Eu.
Ma non è detta l'ultima parola! La palla, infatti, passa ora alla Iana, la Internet assigned numbers authority, che ha il compito di inserire il .eu nella "root" di Internet. Ma prima che ciò avvenga la stessa Iana dovrà attendere il nulla osta del ministero del commercio statunitense che, anche se con l’Europa dovrebbe aver poco a che vedere, ha potere discrezionale in materia. Secondo gli esperti comunque la pratica non dovrebbe richiedere oltre 10 giorni. "Il fatto di avere .eu nella root dà il disco verde all'eurodominio – ha spiegato Marc Van Wesemael, direttore generale di Eurid. Nei prossimi mesi lavoreremo duramente alle cose da ultimare prima di lanciare il sunrise period verso la fine dell'anno".
Tradotto in altre parole si può dire che ora si devono incrociare le dita e sperare che non ci si debba arenare ancora una volta in uno dei mille cavilli burocratici che fanno parte di questo mondo. Secondo i più ottimisti, primo Wesemael, si potranno chiedere domini con estensione .Eu già nell’aprile del prossimo anno. Fino ad allora la stessa Eurid avvisa di stare attenti alle fregature. Molti utenti hanno già ricevuto proposte più o meno credibili per la preregistrazione o prenotazione di un dominio. “Si tratta di truffe – ha spiegato Wesemael - nessuno è autorizzato a rilasciare nessun tipo di prenotazione, nemmeno la Eurid”.
Fonte: Giornaletecnologico.it
Ma non è detta l'ultima parola! La palla, infatti, passa ora alla Iana, la Internet assigned numbers authority, che ha il compito di inserire il .eu nella "root" di Internet. Ma prima che ciò avvenga la stessa Iana dovrà attendere il nulla osta del ministero del commercio statunitense che, anche se con l’Europa dovrebbe aver poco a che vedere, ha potere discrezionale in materia. Secondo gli esperti comunque la pratica non dovrebbe richiedere oltre 10 giorni. "Il fatto di avere .eu nella root dà il disco verde all'eurodominio – ha spiegato Marc Van Wesemael, direttore generale di Eurid. Nei prossimi mesi lavoreremo duramente alle cose da ultimare prima di lanciare il sunrise period verso la fine dell'anno".
Tradotto in altre parole si può dire che ora si devono incrociare le dita e sperare che non ci si debba arenare ancora una volta in uno dei mille cavilli burocratici che fanno parte di questo mondo. Secondo i più ottimisti, primo Wesemael, si potranno chiedere domini con estensione .Eu già nell’aprile del prossimo anno. Fino ad allora la stessa Eurid avvisa di stare attenti alle fregature. Molti utenti hanno già ricevuto proposte più o meno credibili per la preregistrazione o prenotazione di un dominio. “Si tratta di truffe – ha spiegato Wesemael - nessuno è autorizzato a rilasciare nessun tipo di prenotazione, nemmeno la Eurid”.
Fonte: Giornaletecnologico.it