Computer e resistenza ai virus
Sul Web infettati in soli 18 minuti
Muoversi su Internet può sembrare cosa semplice, eppure, se il computer che si vuole utilizzare non è dotato dei sistemi minimi di difesa, una banalissima navigata nell’etere può trasformarsi in un vero e proprio incubo. Secondo quanto emerso da un test recentemente pubblicato su DenverPost, un computer collegato alla Grande Rete subisce una ragguardevole quantità di attacchi informatici, variabile, spiegano gli esperti, a seconda del sistema operativo installato sulla macchina.
In una settimana le porte del Pc subirebbero qualcosa come 45mila scansioni. Una volta scoperti i punti deboli del computer lo stesso verrebbe attaccato da circa 5mila codicilli appartenenti alla famiglia degli worm, dei trojan e da un numero imprecisato di spyware. Stando a quanto detto dagli autori della ricerca, la situazione appena descritta non tocca soltanto chi naviga sui siti ma tutti gli utenti che hanno la colpa di essersi semplicemente “collegati” ad Internet.
Dallo studio emerge comunque un dato che dovrebbe far pensare. Un Pc dotato di sistema operativo costantemente aggiornato, infatti, munito cioè delle dovute pezze rilasciate dalla casa sviluppatrice, risulta meno esposto ai pericoli informatici. Servendosi ad esempio di una macchina dotata di Windows XP aggiornata con il SP2, si ricevono soltanto 16 attacchi. Meno rischi si corrono invece se si usa un computer Apple Macintosh. Per gli esperti si può essere scansionati e attaccati mediamente 3 volte e anche in questo caso non si correrebbero grossi rischi. Servendosi infine di un Pc con sistema operativo Linux, anche senza patch, gli utenti possono dormire fra due guanciali. Stando collegati al Web, infatti, si riceverebbero 8 attacchi incapaci però di creare danni alla macchina.
Gli utenti a correre il maggior pericolo sul Web, si legge ancora sul DenverPost, sono tutti quelli che usano Windows aggiornato soltanto con il SP1. I computer di queste persone, spiegano gli esperti, hanno vita breve: in appena 18 minuti il loro sistema viene infettato da Blaster e Sasser e, dopo circa 1 ora, qualcuno ha già preso il controllo remoto della macchina che inizia a sua volta l'opera di diffusione dei malware.
Si evince dunque che la sola cosa da fare è quella di evitare di navigare su Internet senza le adeguate protezioni. Installare un antivirus e un firewall, oltre che le patch rilasciate dalle varie software house, è praticamente obbligatorio, e non solo per proteggere la propria macchina, ma anche per evitare di diffondere e rendere pericolosa la Rete.
I computer testati:
Windows XP Service Pack 1: 4.857 attacchi, sopravvivenza inferiore ad 1 ora;
Windows XP Service Pack 2: 16 attacchi, tutti falliti;
Apple Mac OS X Jaguar: 3 attacchi, nessuno riuscito;
Linux Suse Professional 9.2 e Fedora Core 3: 8 attacchi, nessuno riuscito;
Linux Red Hat 9: nessun attacco.
Fonte: Giornaletecnologico.it
Sul Web infettati in soli 18 minuti
Muoversi su Internet può sembrare cosa semplice, eppure, se il computer che si vuole utilizzare non è dotato dei sistemi minimi di difesa, una banalissima navigata nell’etere può trasformarsi in un vero e proprio incubo. Secondo quanto emerso da un test recentemente pubblicato su DenverPost, un computer collegato alla Grande Rete subisce una ragguardevole quantità di attacchi informatici, variabile, spiegano gli esperti, a seconda del sistema operativo installato sulla macchina.
In una settimana le porte del Pc subirebbero qualcosa come 45mila scansioni. Una volta scoperti i punti deboli del computer lo stesso verrebbe attaccato da circa 5mila codicilli appartenenti alla famiglia degli worm, dei trojan e da un numero imprecisato di spyware. Stando a quanto detto dagli autori della ricerca, la situazione appena descritta non tocca soltanto chi naviga sui siti ma tutti gli utenti che hanno la colpa di essersi semplicemente “collegati” ad Internet.
Dallo studio emerge comunque un dato che dovrebbe far pensare. Un Pc dotato di sistema operativo costantemente aggiornato, infatti, munito cioè delle dovute pezze rilasciate dalla casa sviluppatrice, risulta meno esposto ai pericoli informatici. Servendosi ad esempio di una macchina dotata di Windows XP aggiornata con il SP2, si ricevono soltanto 16 attacchi. Meno rischi si corrono invece se si usa un computer Apple Macintosh. Per gli esperti si può essere scansionati e attaccati mediamente 3 volte e anche in questo caso non si correrebbero grossi rischi. Servendosi infine di un Pc con sistema operativo Linux, anche senza patch, gli utenti possono dormire fra due guanciali. Stando collegati al Web, infatti, si riceverebbero 8 attacchi incapaci però di creare danni alla macchina.
Gli utenti a correre il maggior pericolo sul Web, si legge ancora sul DenverPost, sono tutti quelli che usano Windows aggiornato soltanto con il SP1. I computer di queste persone, spiegano gli esperti, hanno vita breve: in appena 18 minuti il loro sistema viene infettato da Blaster e Sasser e, dopo circa 1 ora, qualcuno ha già preso il controllo remoto della macchina che inizia a sua volta l'opera di diffusione dei malware.
Si evince dunque che la sola cosa da fare è quella di evitare di navigare su Internet senza le adeguate protezioni. Installare un antivirus e un firewall, oltre che le patch rilasciate dalle varie software house, è praticamente obbligatorio, e non solo per proteggere la propria macchina, ma anche per evitare di diffondere e rendere pericolosa la Rete.
I computer testati:
Windows XP Service Pack 1: 4.857 attacchi, sopravvivenza inferiore ad 1 ora;
Windows XP Service Pack 2: 16 attacchi, tutti falliti;
Apple Mac OS X Jaguar: 3 attacchi, nessuno riuscito;
Linux Suse Professional 9.2 e Fedora Core 3: 8 attacchi, nessuno riuscito;
Linux Red Hat 9: nessun attacco.
Fonte: Giornaletecnologico.it