Commercio elettronico: lo stato del B2C in Italia

peppoweb

Utente Attivo
La ricerca si basa sul censimento, svolto nell'arco di tre anni, di oltre 7000 siti dedicati al commercio elettronico

Le imprese tradizionali, con un marchio consolidato, hanno una forte presenza sul mercato ma aumenta anche la presenza delle ".com", aziende nate per operare speficamente sul Web.

Queste aziende, in particolare, passano dal 10% di incidenza nel mercato del 2000 al 26% del 2003.
Stando ai dati della ricerca, le aziende della grande distribuzione, con un fetta di mercato pari al 20% scarso, registrano un forte ritardo nell'applicazione dei servizi B2C.

Il "Made in Italy", con i settori dell'abbigliamento (16%) e alimentare (18%), incide maggiormente nelle operazioni di vendita.
Buoni risultati anche dal settore dell'artigianato e del turismo con il 6% per entrambi.

Le transazioni, operate nell'arco del 2002, hanno creato movimenti finanziari per oltre 700 milioni di Euro.

"La Ricerca mostra un mercato che, sebbene in crescita, evidenzia ritardi considerevoli rispetto allo scenario internazionale.
Se misuriamo lo sviluppo dell'eCommerce B2C attraverso l'incidenza percentuale sul complessivo mercato di vendita al dettaglio, l'Italia, con un valore di questo indicatore di qualche frazione di punto percentuale, si colloca un ordine di grandezza indietro rispetto non solo agli Stati Uniti (3%) ma anche alla media europea (1,7%). Questa situazione, se da una parte dimostra l'esiguità del mercato italiano, dall'altra evidenzia notevoli margini di sviluppo per quegli operatori che saranno in grado di cogliere più velocemente ed efficacemente le opportunità".
Questo il commento di Umberto Bertelè del Politecnico di Milano, che insieme ad Andrea Rangone e Alessandro Perego, ha coordinato la Ricerca.

Alla ricerca hanno collaborato anche Broadvision, CartaSi, HP e SSB.

Maggiori informazioni su: www.lastampa.it/redazione/news_high_tech/archivio/0305/ngbc2.asp e www.polimi.it


fonte: innovazione.gov.it
 

Discussioni simili