"MAI PIU' COME PRIMA" di Giacomo Campiotti

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xmusay

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19 Nov 2005
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ho letto che qualche giorno fa è uscito un film di Giacomo Campiotti "Mai più come prima" (si può vedere e scaricare il trailer dal sito del film http://www.maipiucomeprima.com) ... un film che potrebbe di primo acchito avere un retrogusto Mucciniano (alla "Come te nessuno mai"..), i protagonisti che esemplificano un po' semplificando la gioventù moderna, ma dietro c'è una storia buona, fatta di emozioni, musica, poesia, natura, rivelazioni a se stessi e prese di coscienza delle asprezze della vita, a causa della tragica morte di un ragazzo della compagnia liceale romana, da poco licenziatasi, che aveva deciso di consolidare i legami amicali con quest'atto conclusivo della dolce età adolescenziale, attraverso un viaggio d'avventura sulle dolomiti. E' lì che si ribalteranno gli orizzonti: non più il mondo visto nella tranquillità della confortevole vita romana ma nella vertigine del precipizio dolomitico, del baratro fisico, mentale, esistenziale. Trovarsi, così, a fare i conti con la morte, con le certezze che si sgretolano, col senso di onnipotenza e di eternità che è della temeraria gioventù e che invece si ribalta in senso d'impotenza e finitezza, caducità di un vivere in bilico. Alla fine capiscono come in fondo non si tratti di superare le esperienze (forse alcune non si superano mai..) ma di saperle vivere nel bene e nel male, insomma di saper vivere la vita così come viene, filtrandola attraverso il nostro animo e traendone il meglio che possiamo, anche nella tragedia. I protagonisti, infatti, tornano a Roma, consapevoli di nuove realtà e, inoltre, di dover fare responsabilmente le scelte più giuste e più confacenti ai loro talenti, perchè il futuro possa poi loro arridere un giorno, qualora possano esserne parte... Il passaggio dalla spensieratezza della teen-age alla responsabilizzazione che impone la scelta universitaria o lavorativa post-diploma aprendo le porte dell'età adulta è, secondo me, una zona di passaggio delicata, che rischia di incancrenire il futuro di un individuo, qualora si azzardino scelte inconsapevoli. Forse è anche un po' questo che il regista vuole raccontare, rifacendosi, peraltro a un episodio realmente accaduto nella sua gioventù come, appunto, la morte di un suo amico durante un trekking montano. Anche il personaggio dello spastico, un brillante ragazzo (nonchè attore) della compagnia, si rifà alla figura di un suo amico di liceo, che lui e i suoi compagni di classe portavano a turno in spalla ogni qual volta egli decidesse di seguirli nei loro trekking estivi.
Il progetto ed il film in sè sembrano interessanti, anche i protagonisti, a parte Laura Chiatti, più conosciuta per numerose partecipazioni a fictions televisive, sono volti nuovi, poco conosciuti, che hanno collaborato (2 in particolare) anche alla colonna sonora del film...E' bello vedere che si promuovano nuovi talenti e, soprattutto, che ce ne siano..è ora di scoprirli!
Un saluto a tutti:beer:
 

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