Si chiama Hybrot il “robot vivente” che funziona grazie all’utilizzo di cellule cerebrali di topo. E' la prima macchina al mondo capace di muoversi ed apprendere dai propri errori. Hybrot, termine che unisce le parole “ibrido” e “robot”, è caratterizzato da una forma cilindrica simile ad comune caffettiera. Il suo sistema motorio gli permette di raggiungere una velocità di 1 metro al secondo.
Prima di essere trasformato in una sorta di mezzo essere vivente, Hybrod si chiamava “Khepera”, costava 3mila dollari e veniva commercializzato dalla società di robotica svizzera K-Team. Successivamente lo scienziato americano Steve Potter ha provato ad impiantare in Khepera qualcosa come 2000 cellule cerebrali, trasformando quello che era un costoso giocatolo in un essere “vivente” estremamente inquietate!
Le cellule prelevate dal cervello di un topo sono state infatti depositate su un chip in silicio collocato a poca distanza dal robot e attivato da una sessantina di elettrodi. Tutti i segnali elettrici generati dai neuroni vengono raccolti dagli elettrodi, amplificati e trasmessi a un computer che li inoltra, in meno di un decimo di secondo, al robot, stimolandone il movimento.
Ma cosa rende Hybrod così interessante agli occhi dei ricercatori? La risposta è semplice, gli scienziati osservano Hybrot con attenzione in quanto pioniere di una nuova generazione di esseri artificiali e perché no il primo passo di una nuova evoluzione umana!
Il professor Potter, assieme alla sua equipe, sognano di poter utilizzare quanto compreso per aiutare il genere umano. Nello specifico, con l'interfaccia “topo-robot”, si potrebbero sviluppare tecnologie sempre più sofisticate capaci di dare a persone invalide il controllo dei movimenti di protesi e organi artificiali.
fonte: Redazione GT
Dove andremo a finire?
Prima di essere trasformato in una sorta di mezzo essere vivente, Hybrod si chiamava “Khepera”, costava 3mila dollari e veniva commercializzato dalla società di robotica svizzera K-Team. Successivamente lo scienziato americano Steve Potter ha provato ad impiantare in Khepera qualcosa come 2000 cellule cerebrali, trasformando quello che era un costoso giocatolo in un essere “vivente” estremamente inquietate!
Le cellule prelevate dal cervello di un topo sono state infatti depositate su un chip in silicio collocato a poca distanza dal robot e attivato da una sessantina di elettrodi. Tutti i segnali elettrici generati dai neuroni vengono raccolti dagli elettrodi, amplificati e trasmessi a un computer che li inoltra, in meno di un decimo di secondo, al robot, stimolandone il movimento.
Ma cosa rende Hybrod così interessante agli occhi dei ricercatori? La risposta è semplice, gli scienziati osservano Hybrot con attenzione in quanto pioniere di una nuova generazione di esseri artificiali e perché no il primo passo di una nuova evoluzione umana!
Il professor Potter, assieme alla sua equipe, sognano di poter utilizzare quanto compreso per aiutare il genere umano. Nello specifico, con l'interfaccia “topo-robot”, si potrebbero sviluppare tecnologie sempre più sofisticate capaci di dare a persone invalide il controllo dei movimenti di protesi e organi artificiali.
fonte: Redazione GT

