Sto studiando i CSS però non riesco a fare delle cose che per altri dovrebbero essere basilari. Ho fatto questo file css:
body {
text-align: center;
background: #336633;
margin: 0;
padding: 0;
}
#contenuto {
width: 750px;
margin: auto;
background: Aqua;
text-align: left;
margin-top: 10px;
}
#colonna1 {
width: 450px;
float: left;
background: Aqua;
border-left: 5px double Red;
}
#colonna2 {
width: 300px;
background: Fuchsia;
float: left;
border-right: 5px double Red;
}
#intestazione {
background: #FF0033;
}
#basso {
background: Teal;
clear: left;
}
Inserendo nel codice HTML:
<body>
<div id="contenuto">
<div id="intestazione">Intestazione</div>
<div id="colonna1">COLONNA 1 di Anna Laura Bussa ROMA — Romano Vaccarella si dimette dalla Corte Costituzionale e nei Palazzi della politica scoppia il caos. L'avvocato civilista, eletto nel 2002 alla Consulta come candidato della Cdl al posto di Filippo Mancuso, spiega di aver preso questa decisione dopo aver letto un articolo sul Corriere della Sera di giovedì nel quale si parlava del ‘tifo’ che starebbero facendo i partiti più piccoli affinchè l'Alta Corte bocci il referendum sulla legge elettorale. «La stampa — scrive nella lettera di dimissioni — ha dato recentemente notizia di dichiarazioni rese da taluni ministri e da un sottosegretario dalle quali si evince la considerazione in cui costoro tengono ‘quale serva del potere esecutivo’ la Corte Costituzionale». Ma la cosa che lo avrebbe indignato di più, spiega ancora nella sua lettera al presidente Franco Bilè, è che da parte di governo e istituzioni non sarebbe arrivata alcuna smentita. La notizia delle dimissioni di Vaccarella ha l'effetto di una bomba in mezzo al ‘ponte’ per il Primo maggio. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene subito con una nota per dire che lui si appella a tutte le forze politiche affinchè «rispettino l'autonomia» della Consulta e la sua funzione di «garanzia». Il presidente del Consiglio Romano Prodi assicura da Bologna che il governo ha sempre rispettato l'indipendenza della Corte. Mentre i presidenti delle Camere Fausto Bertinotti e Franco Marini esprimono «piena fiducia nella totale indipendenza della Consulta» invitando Vaccarella a ripensarci. I capigruppo di Forza Italia Elio Vito e Renato Schifani, infine, chiedono al governo di venire a riferire in Parlamento sulla vicenda. Richiesta alla quale si associa anche il presidente dei senatori di An Altero Matteoli. In particolare, a far andare su tutte le furie l'avvocato, considerato dal centrosinistra vicino allo studio di Cesare Previti, sarebbero alcuni virgolettati riportati nell'articolo ‘incriminato’ dai quali emergerebbe che il ministro delle Riforme Vannino Chiti spera nella C??????A??di Anna Laura Bussa ROMA onsulta come ultimo argine al referendum. Gli ingredienti per far scoppiare il caso ci sono tutti. Chiti preferisce non commentare, anche se spiega ai suoi collaboratori di non aver voluto dire nulla sul pezzo del Corriere perchè «destituito di ogni fondamento». Grida invece al complotto il leghista Roberto Calderoli, secondo il quale la vicenda delle dimissioni di Vaccarella «va inserita nella pinza con cui i poteri forti stanno stringendo il governo Prodi». Perchè loro, aggiunge, «sanno che fin quando c'è Prodi a Palazzo Chigi non c'è spazio per le loro manovre. Per questo puntano a indebolirlo. C'è chi vuole subito un governo tecnico per raggiungere i propri obiettivi». E mentre il radicale Daniele Capezzone dichiara che l'alto magistrato con il suo gesto «ha posto una questione serissima», il coordinatore di Fi Sandro Bondi non ha dubbi: se sono vere le voci di interferenze sulla Corte «saremmo di fronte ad un radicale imbarbarimento e lesione dei principi fondamentali della democrazia». Vaccarella intanto tiene il punto e interrogato dai cronisti sulle sue dimissioni dichiara: «Se sono irrevocabili? Di irrevocabili - risponde - c'è solo la morte, ma questo non è uno scherzo...». Sulla sua decisione, assicura, sarà solo «la Corte a decidere». Nella riunione del 2 maggio convocata d'urgenza da Bile.
</div>
<div id="colonna2">COLONNA 2 di Anna Laura Bussa ROMA — Romano Vaccarella si dimette dalla Corte Costituzionale e nei Palazzi della politica scoppia il caos. L'avvocato civilista, eletto nel 2002 alla Consulta come candidato della Cdl al posto di Filippo Mancuso, spiega di aver preso questa decisione dopo aver letto un articolo sul Corriere della Sera di giovedì nel quale si parlava del ‘tifo’ che starebbero facendo i partiti più piccoli affinchè l'Alta Corte bocci il referendum sulla legge elettorale. «La stampa — scrive nella lettera di dimissioni — ha dato recentemente notizia di dichiarazioni rese da taluni ministri e da un sottosegretario dalle quali si evince la considerazione in cui costoro tengono ‘quale serva del potere esecutivo’ la Corte Costituzionale». Ma la cosa che lo avrebbe indignato di più, spiega ancora nella sua lettera al presidente Franco Bilè, è che da parte di governo e istituzioni non sarebbe arrivata alcuna smentita. La notizia delle dimissioni di Vaccarella ha l'effetto di una bomba in mezzo al ‘ponte’ per il Primo maggio. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene subito con una nota per dire che lui si appella a tutte le forze politiche affinchè «rispettino l'autonomia» della Consulta e la sua funzione di «garanzia». Il presidente del Consiglio Romano Prodi assicura da Bologna che il governo ha sempre rispettato l'indipendenza della Corte. Mentre i presidenti delle Camere Fausto Bertinotti e Franco Marini esprimono «piena fiducia nella totale indipendenza della Consulta» invitando Vaccarella a ripensarci. I capigruppo di Forza Italia Elio Vito e Renato Schifani, infine, chiedono al governo di venire a riferire in Parlamento sulla vicenda. Richiesta alla quale si associa anche il presidente dei senatori di An Altero Matteoli. In particolare, a far andare su tutte le furie l'avvocato, considerato dal centrosinistra vicino allo studio di Cesare Previti, sarebbero alcuni virgolettati riportati nell'articolo ‘incriminato’ dai quali emergerebbe che il ministro delle Riforme Vannino Chiti spera nella C??????A??onsulta come ultimo argine al referendum. Gli ingredienti per far scoppiare il caso ci sono tutti. Chiti preferisce non commentare, anche se spiega ai suoi collaboratori di non aver voluto dire nulla sul pezzo del Corriere perchè «destituito di ogni fondamento». Grida invece al complotto il leghista Roberto Calderoli, secondo il quale la vicenda delle dimissioni di Vaccarella «va inserita nella pinza con cui i poteri forti stanno stringendo il governo Prodi». Perchè loro, aggiunge, «sanno che fin quando c'è Prodi a Palazzo Chigi non c'è spazio per le loro manovre. Per questo puntano a indebolirlo. C'è chi vuole subito un governo tecnico per raggiungere i propri obiettivi». E mentre il radicale Daniele Capezzone dichiara che l'alto magistrato con il suo gesto «ha posto una questione serissima», il coordinatore di Fi Sandro Bondi non ha dubbi: se sono vere le voci di interferenze sulla Corte «saremmo di fronte ad un radicale imbarbarimento e lesione dei principi fondamentali della democrazia». Vaccarella intanto tiene il punto e interrogato dai cronisti sulle sue dimissioni dichiara: «Se sono irrevocabili? Di irrevocabili - risponde - c'è solo la morte, ma questo non è uno scherzo...». Sulla sua decisione, assicura, sarà solo «la Corte a decidere». Nella riunione del 2 maggio convocata d'urgenza da Bile.
</div>
<div id="basso">BASSA</div>
</div>
</body>
Aprendo la pagina con IE e FF mi escono diversi problemi. Il primo:
In FF la seconda colonna si mette sotto la prima.
Il secondo problema è che il bordo del lato destro della seconda colonna esce diverso dal bordo della colonna sinistra.... Mi sto esaurendo qualcuno può aiutarmi?
Grazie
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#contenuto {
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#colonna1 {
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#colonna2 {
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border-right: 5px double Red;
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#intestazione {
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#basso {
background: Teal;
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}
Inserendo nel codice HTML:
<body>
<div id="contenuto">
<div id="intestazione">Intestazione</div>
<div id="colonna1">COLONNA 1 di Anna Laura Bussa ROMA — Romano Vaccarella si dimette dalla Corte Costituzionale e nei Palazzi della politica scoppia il caos. L'avvocato civilista, eletto nel 2002 alla Consulta come candidato della Cdl al posto di Filippo Mancuso, spiega di aver preso questa decisione dopo aver letto un articolo sul Corriere della Sera di giovedì nel quale si parlava del ‘tifo’ che starebbero facendo i partiti più piccoli affinchè l'Alta Corte bocci il referendum sulla legge elettorale. «La stampa — scrive nella lettera di dimissioni — ha dato recentemente notizia di dichiarazioni rese da taluni ministri e da un sottosegretario dalle quali si evince la considerazione in cui costoro tengono ‘quale serva del potere esecutivo’ la Corte Costituzionale». Ma la cosa che lo avrebbe indignato di più, spiega ancora nella sua lettera al presidente Franco Bilè, è che da parte di governo e istituzioni non sarebbe arrivata alcuna smentita. La notizia delle dimissioni di Vaccarella ha l'effetto di una bomba in mezzo al ‘ponte’ per il Primo maggio. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene subito con una nota per dire che lui si appella a tutte le forze politiche affinchè «rispettino l'autonomia» della Consulta e la sua funzione di «garanzia». Il presidente del Consiglio Romano Prodi assicura da Bologna che il governo ha sempre rispettato l'indipendenza della Corte. Mentre i presidenti delle Camere Fausto Bertinotti e Franco Marini esprimono «piena fiducia nella totale indipendenza della Consulta» invitando Vaccarella a ripensarci. I capigruppo di Forza Italia Elio Vito e Renato Schifani, infine, chiedono al governo di venire a riferire in Parlamento sulla vicenda. Richiesta alla quale si associa anche il presidente dei senatori di An Altero Matteoli. In particolare, a far andare su tutte le furie l'avvocato, considerato dal centrosinistra vicino allo studio di Cesare Previti, sarebbero alcuni virgolettati riportati nell'articolo ‘incriminato’ dai quali emergerebbe che il ministro delle Riforme Vannino Chiti spera nella C??????A??di Anna Laura Bussa ROMA onsulta come ultimo argine al referendum. Gli ingredienti per far scoppiare il caso ci sono tutti. Chiti preferisce non commentare, anche se spiega ai suoi collaboratori di non aver voluto dire nulla sul pezzo del Corriere perchè «destituito di ogni fondamento». Grida invece al complotto il leghista Roberto Calderoli, secondo il quale la vicenda delle dimissioni di Vaccarella «va inserita nella pinza con cui i poteri forti stanno stringendo il governo Prodi». Perchè loro, aggiunge, «sanno che fin quando c'è Prodi a Palazzo Chigi non c'è spazio per le loro manovre. Per questo puntano a indebolirlo. C'è chi vuole subito un governo tecnico per raggiungere i propri obiettivi». E mentre il radicale Daniele Capezzone dichiara che l'alto magistrato con il suo gesto «ha posto una questione serissima», il coordinatore di Fi Sandro Bondi non ha dubbi: se sono vere le voci di interferenze sulla Corte «saremmo di fronte ad un radicale imbarbarimento e lesione dei principi fondamentali della democrazia». Vaccarella intanto tiene il punto e interrogato dai cronisti sulle sue dimissioni dichiara: «Se sono irrevocabili? Di irrevocabili - risponde - c'è solo la morte, ma questo non è uno scherzo...». Sulla sua decisione, assicura, sarà solo «la Corte a decidere». Nella riunione del 2 maggio convocata d'urgenza da Bile.
</div>
<div id="colonna2">COLONNA 2 di Anna Laura Bussa ROMA — Romano Vaccarella si dimette dalla Corte Costituzionale e nei Palazzi della politica scoppia il caos. L'avvocato civilista, eletto nel 2002 alla Consulta come candidato della Cdl al posto di Filippo Mancuso, spiega di aver preso questa decisione dopo aver letto un articolo sul Corriere della Sera di giovedì nel quale si parlava del ‘tifo’ che starebbero facendo i partiti più piccoli affinchè l'Alta Corte bocci il referendum sulla legge elettorale. «La stampa — scrive nella lettera di dimissioni — ha dato recentemente notizia di dichiarazioni rese da taluni ministri e da un sottosegretario dalle quali si evince la considerazione in cui costoro tengono ‘quale serva del potere esecutivo’ la Corte Costituzionale». Ma la cosa che lo avrebbe indignato di più, spiega ancora nella sua lettera al presidente Franco Bilè, è che da parte di governo e istituzioni non sarebbe arrivata alcuna smentita. La notizia delle dimissioni di Vaccarella ha l'effetto di una bomba in mezzo al ‘ponte’ per il Primo maggio. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene subito con una nota per dire che lui si appella a tutte le forze politiche affinchè «rispettino l'autonomia» della Consulta e la sua funzione di «garanzia». Il presidente del Consiglio Romano Prodi assicura da Bologna che il governo ha sempre rispettato l'indipendenza della Corte. Mentre i presidenti delle Camere Fausto Bertinotti e Franco Marini esprimono «piena fiducia nella totale indipendenza della Consulta» invitando Vaccarella a ripensarci. I capigruppo di Forza Italia Elio Vito e Renato Schifani, infine, chiedono al governo di venire a riferire in Parlamento sulla vicenda. Richiesta alla quale si associa anche il presidente dei senatori di An Altero Matteoli. In particolare, a far andare su tutte le furie l'avvocato, considerato dal centrosinistra vicino allo studio di Cesare Previti, sarebbero alcuni virgolettati riportati nell'articolo ‘incriminato’ dai quali emergerebbe che il ministro delle Riforme Vannino Chiti spera nella C??????A??onsulta come ultimo argine al referendum. Gli ingredienti per far scoppiare il caso ci sono tutti. Chiti preferisce non commentare, anche se spiega ai suoi collaboratori di non aver voluto dire nulla sul pezzo del Corriere perchè «destituito di ogni fondamento». Grida invece al complotto il leghista Roberto Calderoli, secondo il quale la vicenda delle dimissioni di Vaccarella «va inserita nella pinza con cui i poteri forti stanno stringendo il governo Prodi». Perchè loro, aggiunge, «sanno che fin quando c'è Prodi a Palazzo Chigi non c'è spazio per le loro manovre. Per questo puntano a indebolirlo. C'è chi vuole subito un governo tecnico per raggiungere i propri obiettivi». E mentre il radicale Daniele Capezzone dichiara che l'alto magistrato con il suo gesto «ha posto una questione serissima», il coordinatore di Fi Sandro Bondi non ha dubbi: se sono vere le voci di interferenze sulla Corte «saremmo di fronte ad un radicale imbarbarimento e lesione dei principi fondamentali della democrazia». Vaccarella intanto tiene il punto e interrogato dai cronisti sulle sue dimissioni dichiara: «Se sono irrevocabili? Di irrevocabili - risponde - c'è solo la morte, ma questo non è uno scherzo...». Sulla sua decisione, assicura, sarà solo «la Corte a decidere». Nella riunione del 2 maggio convocata d'urgenza da Bile.
</div>
<div id="basso">BASSA</div>
</div>
</body>
Aprendo la pagina con IE e FF mi escono diversi problemi. Il primo:
In FF la seconda colonna si mette sotto la prima.
Il secondo problema è che il bordo del lato destro della seconda colonna esce diverso dal bordo della colonna sinistra.... Mi sto esaurendo qualcuno può aiutarmi?
Grazie